Luca Scarano vince il contest Vivinitaly
A vincere il contest organizzato in occasione di Vinitaly, con il quale chiedevamo ai soci AIS di raccontare i giorni della fiera con uno scatto, è stato Luca Scarano, sommelier salernitano in forza ad AIS Lombardia, delegazione di Bergamo. Un’etichetta, un momento speciale, un piatto, un locale, un incontro, un produttore, una riflessione: i margini di scelta del soggetto erano molto ampi, e Luca ha deciso di immortalare un momento di relax dal lavoro tra i padiglioni, in compagnia dei colleghi e di un buon calice di vino. Abbiamo colto l’occasione per fargli qualche domanda.
Com’è nata la tua passione?
Io sono campano, nato a Salerno. Ho sempre bevuto vino, la vigna mi affascinava sin da bambino e ancora oggi quando vado in visita presso un produttore, sono attirato più dal vigneto che dalla cantina. Sono campano, eppure la mia vera passione è nata in Lombardia, quando sono venuto a viverci nel 2007. Conoscendo altri vini, vedendo di persona altre zone coltivate, un giorno ho capito che non volevo solo bere vino ma conoscerlo meglio che potevo, dalla terra al bicchiere. AIS l’ho cercata e l’ho trovata nel 2017; mi sono diplomato nel 2018. Prossimo obiettivo, diventare degustatore. La mia passione principale? Parlarne. Mi piacerebbe intervistare e scrivere e fotografare come già sui social.
Qual è stato il tuo impegno in AIS in questi anni?
Ho iniziato subito nel gruppo servizi, prima servendo ai corsi, poi proponendomi per gli eventi come il Gourmarte a Bergamo. Abito in provincia di Bergamo ma vengo volentieri a ogni open day milanese quando è richiesta la nostra presenza. Lavoro nell’industria, non in ho.re.ca. e quindi non ho molto tempo, ma essere sommelier durante gli eventi e parlare di vino col pubblico è un’occasione che cerco di cogliere non appena si presenta. Questa è la mia seconda esperienza al Vinitaly, al Palacongressi. Sono quattro giorni faticosi e concentrati, ma non c’è stata sera che non ne sono uscito pieno di entusiasmo e soddisfazione.
Cos’è per te il vino?
Per me, il vino è la trasmissione di una cultura millenaria e della storia. Non solo la storia con la maiuscola, ma le grandi storie della terra e di chi la coltiva, delle tradizioni che perdurano oppure cambiano ma con grande fatica e determinazione. Poter avvicinarsi a una bottiglia come a un risultato dell’arte degli uomini, berlo conoscendone i trascorsi di quella vendemmia, i dolori, le decisioni importanti e quelle sbagliate. Anche l’arte di trasmetterlo alle persone, la scelta della bottiglia, i nomi dei cru e del vino, la grafica delle etichette, la scelta di definirlo come una denominazione oppure un’altra.
Cos’è per te AIS?
AIS è un luogo di scuola e di crescita. Finisci certamente per sentirti di casa, di famiglia, di camerata, di squadra. Ma prima di tutto è scuola, dove ogni aspetto intorno al vino, alla birra, al liquore, è da apprendere con serietà, da rispettare. Ricordo che quando da ragazzo facevo sport agonistico, una volta sentii un allenatore dire che lo sport è divertimento quando è giocato bene e al meglio, è allora che ci si diverte a prescindere dal risultato finale. Ecco, AIS è un po’ così, un luogo dove devi impegnarti e imparare bene, e questo è il fondamento per divertirsi e viverla con entusiasmo.