AIS Marche
La sede AIS nelle Marche e le sue delegazioni
Il territorio
Terra e mare, rocche medievali e castelli, colline morbide e scorci mozzafiato. Su tutto, l’ombra imponente del Conero, un promontorio spettacolare che divide le Marche sotto il profilo geografico e vitivinicolo: nella parte settentrionale si fa sentire l’influenza romagnola, in quella meridionale si inizia a respirare l’atmosfera abruzzese.
- 8 Delegazioni regionali
- 1.640 Soci iscritti
- 26 Corsi ogni anno
- 35 Eventi regionali
- 4.000 Bottiglie stappate
- 100+ Nuovi sommelier ogni anno
Le Marche e il vino
Nelle Marche, la viticoltura occupa 17.563 ettari disposti soprattutto in collina e la produzione nel 2013 è stata di circa 1.039.000 ettolitri di vino, suddivisi in 55% rossi e 45% bianchi, con il 39.5% di vini DOP e il 24.5% IGP.
I vitigni a bacca nera occupano poco più della metà del vigneto marchigiano, grazie soprattutto a sangiovese e montepulciano, mentre tra quelli a bacca bianca i più coltivati sono il trebbiano e il verdicchio.
Il verdicchio bianco è l’alfiere del vigneto marchigiano (15%), anche se il vitigno a bacca bianca più coltivato è il trebbiano toscano. Coltivato negli areali dei Castelli di Jesi e di Matelica, arriva a maturazione anche verso la metà di ottobre e dà i migliori risultati in terreni prevalentemente argillosi, con allevamento a guyot. Le note olfattive si differenziano in funzione del terroir e spaziano da sentori di ginestra e fiori di acacia nel Verdicchio dei Castelli di Jesi – che esprime anche ottima sapidità e freschezza – fino a sfumature minerali e di frutta a polpa gialla, dopo evoluzione, in quello di Matelica, più complesso e strutturato.
Il trebbiano toscano (20%) è un vitigno a maturazione tardiva ed è impiegato prevalentemente in uvaggi, ai quali offre struttura e profumi delicati, freschezza e leggera sapidità.
Malvasia bianca di Candia e malvasia toscana (4%), presenti da sempre nelle Marche, offrono una sfumata e gradevole aromaticità, con note di pesca bianca e frutta esotica.
Il biancame (2%) è un vitigno antico, molto vigoroso e abbastanza produttivo, che oggi dà vini freschi e dotati di piacevole sapidità, in decisa ascesa sia qualitativa sia quantitativa.
Il maceratino o ribona è uno dei vitigni migliori dell’area maceratese, con maturazione medio-tardiva. I vini liberano delicate note di fiori di campo, con doti di ottima freschezza, sapidità e un piacevole tenore alcolico, che li rendono adatti anche a un moderato invecchiamento.
Il pecorino è un vitigno a maturazione precoce di probabile origine locale, che dà vini con profumi di frutta matura, spezie e spiccata mineralità dopo evoluzione, grande freschezza e decisa nota alcolica. L’intrigante nota salina e ammandorlata nel finale è condivisa con la passerina, che offre fini sentori di fiori bianchi, discreta struttura e ottima freschezza, caratteri che la rendono adatta alla produzione di buoni spumanti metodo Martinotti.
Tra i vitigni a bacca nera spicca il sangiovese, diffuso in tutta la regione e nelle confinanti Toscana e Romagna, oltre al montepulciano, che invece domina incontrastato il vigneto abruzzese.
Il sangiovese (35%) regala in genere vini dotati di colori poco intensi, con sentori speziati e tostati, fiori appassiti e cuoio, con una tannicità moderata che determina buona struttura e facile apprezzamento.
Il montepulciano (10%) è diffuso nella parte centro-meridionale della regione, dove rientra nelle denominazioni più importanti. Vitigno a maturazione tardiva, dà vini con un profumo declinato su note fruttate o speziate più o meno intense secondo i terroir e l’evoluzione.
Il lacrima (5%) è un vitigno a maturazione medio-precoce, si adatta bene ai terreni leggeri ma stenta in quelli decisamente argillosi, e la sua diffusione è quasi completamente concentrata nella zona di Morro d’Alba. Il vino è dotato di un colore violaceo, profumi di viola e rosa, fragola e sottobosco, bella freschezza e struttura moderata, con finale speziato e tannini un po’ aspri in gioventù che si levigano con l’evoluzione.
In un fazzoletto di terra intorno a Serrapetrona si coltiva la vernaccia nera, vitigno a maturazione tardiva con piccoli acini serrati con buccia dura, che offre note speziate e di frutti a bacca nera e, soprattutto, è impiegata per elaborare un vino unico al mondo, uno spumante frutto di tre successive fermentazioni.
L’aleatico – qui chiamato vernaccia di Pergola – è un vitigno a maturazione medio-tardiva che, secondo Dalmasso, potrebbe essere una mutazione del moscato, del quale ricorda un po’ l’aromaticità, con note di rosa e coriandolo e un finale fresco, leggermente sapido e speziato
Le zone vitivinicole
Le Delegazioni di AIS Marche
L’Associazione Italiana Sommelier è presente nelle Marche con 8 delegazioni:
- Ancona
- Ascoli Piceno
- Fabriano Alta Vallesina
- Fermo
- Jesi e Castelli
- Macerata
- Urbino e Montefeltro
- Pesaro