L’acqua che sa di vino: O. Vine
Chiunque, durante l’infanzia, abbia chiesto ai propri genitori di provare un goccio di vino al pranzo della domenica, ottenendo in cambio un bicchiere d’acqua appena macchiato di rosso, potrebbe avere una sensazione di déjà vu. O.Vine, questo il nome del brand, promette di combinare i benefici dei polifenoli del vino con quelli dell’acqua. Si tratta, in breve, di acqua analcolica al sapore di vino, rosso o bianco, disponibile in versione piatta o effervescente.
L’idea è venuta ad una azienda israeliana. Il suo capo, Anat Levi, un passato da amministratore delegato della cantina Golan Heights Winery, ha pensato di riutilizzare vinacce e vinaccioli di alcune varietà di uva per creare una bevanda “al sapore di vino” da mettere a disposizione di chi, per scelta o per necessità, non vuole (o non può) bere vino.
Intervistato, Levi ha dichiarato: “lo sviluppo di O.Vine è stato estremamente impegnativo. Basandoci sulla pregressa esperienza nelle tecniche di vinificazione abbiamo creato una tecnologia innovativa, e ci siamo concentrati sulla prevenzione dell’ossidazione dei componenti ceduti dalle uve senza la necessità di aggiungere alcol o conservanti“. Lo scopo era quello di creare un’acqua capace di evocare – in qualche maniera – odori e sapori del vino: Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e Petit Verdot per la versione in rosso e Sauvignon Blanc, Gewürztraminer e Chardonnay per quella in bianco.
Un’idea ambiziosa, basata su una confezione elegante e colori invitanti, che strizzano l’occhio alla dilagante moda di Instagram. L’azienda ha presentato in pompa magna le sue bottiglie al Fancy Food Show di New York, il 30 giugno dell’anno scorso. I suoi clienti obiettivo? I millennials, sempre più interessati – pare – alle acque aromatizzate e colorate. E in Italia? Arduo pensare a un analogo successo. Qui, più che all’acqua al sapore di vino, molti penseranno a vino al sapore di acqua. Non esattamente la stessa cosa.