I tanti volti del Lugana
Circa 2.200 ettari vitati, tutti a sud del lago di Garda, compresi all’interno di una denominazione interregionale divisa tra Lombardia e Veneto. Sulla sponda bresciana i vigneti ricadono nei comuni di Desenzano, Sirmione, Pozzolengo e Lonato; su quella veronese nel comune di Peschiera, primo per ettolitri imbottigliati.
Ottenuto dalla vinificazione del trebbiano di Soave, qui chiamato turbiana o trebbiano di Lugana, il Lugana ammette un 10% di altri vitigni a bacca bianca, non aromatici, raccomandati e/o autorizzati rispettivamente per le province di Brescia e di Verona presenti, nell’ambito aziendale, anche se la tendenza crescente è quella di utilizzare la sola turbiana.
Il territorio del Lugana è idealmente diviso in due zone: quella più vicina al lago e quella più collinare. I vini ottenuti in prevalenza da uve provenienti dalla zona lacustre, più ricca di argille, come Desenzano e Sirmione, si rivelano più sapidi all’assaggio; quelli provenienti da Pozzolengo e Lonato, dove il terreno è più sabbioso, mostrano maggiore acidità e voluminosità. La vicinanza al verdicchio, di cui è clone, si rivela al naso, con sentori di mandorla e agrumi che tendono col tempo a evolvere in sentori terziari assimilabili agli idrocarburi.
Attualmente la quasi totalità della produzione ruota attorno al Lugana d’annata, ma il disciplinare ammette altre quattro versioni, decisamente più ardue da reperire, tra cui il Lugana Superiore e il Lugana Riserva, che prevede un periodo minimo di maturazione di 24 mesi, di cui almeno 6 in bottiglia; una versione, questa, in cui è più semplice ritrovare sentori di pietra focaia e balsamicità.
A dimostrazione della versatilità del vitigno, il Lugana ammette anche una versione effervescente, realizzabile sia con metodo Martinotti sia Classico, e una versione Vendemmia Tardiva: le uve, raccolte tra ottobre e novembre, grazie alla loro spiccata acidità, equilibrano a dovere la dolcezza del mosto, frutto dell’appassimento in pianta, creando un vino di grande equilibrio.
Il Lugana è uno dei bianchi del momento. Per quanto la maggior parte delle vendite, per ora, ruoti intorno al Veneto, i quasi 300 produttori, di cui 196 appartenenti all’omonimo consorzio di tutela, sono ottimisti: 18 milioni di bottiglie, con un tasso di crescita annuale dell’8%.