Assegnato al vino Barbaresco Rabajà Riserva 2015 il premio Tastevin 2021 per il Piemonte
L’appuntamento con i migliori vini italiani recensiti nella Guida Vitae 2021, edita dall’Associazione Italiana Sommelier, acquista un valore particolare quest’anno: di ripartenza.
Lo confermano i tanti attestati di stima, giunti in occasione della presentazione della Guida, per lo scrupoloso e puntuale lavoro svolto dai Sommelier italiani.
Fra tutti scegliamo le parole della Ministra delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali, senatrice Teresa Bellanova, che ha lodato il successo della guida, che “fin dalla sua nascita ha garantito un quadro puntuale e dettagliato sullo stato di salute del vino italiano, offrendo spunti di riflessione e stimolando un dibattito fra tutti gli attori della filiera”.
La capacità di AIS Italia di adeguarsi alla situazione contingente e di innovare è ben delineata dalle parole del Presidente dell’Associazione Italiana Sommelier, Antonello Maietta, per il quale “la declinazione dell’evento in forma virtuale ha permesso di dare maggiore spazio alla voce dei produttori, che hanno potuto raccontare in prima persona le eccellenze della nostra guida. Anche se le attuali contingenze non ci hanno permesso di riunirci di persona con i nostri soci e con tutti gli appassionati, come di consueto, siamo comunque riusciti a riunire produttori, professionisti e appassionati, e a restituire la migliore immagine del vino italiano.
Se il 2020 fu l’anno della definitiva consapevolezza che occorre prestare la dovuta attenzione al cambiamento climatico, Vitae 2021 ha omaggiato gli innumerevoli stili produttivi del palcoscenico enologico nazionale, e lo ha fatto attraverso il tema grafico scelto per questa edizione che parla di balconi e finestre, veri e propri elementi di connessione con quanto sta al di fuori dei nostri forzati ripieghi domestici, in particolar modo in un anno come questo. L’edizione 2021 della guida ospita splendide illustrazioni che vogliono essere una grande e luminosa finestra sul mondo del vino italiano, una carrellata sui mille volti architettonici dell’Italia e di riflesso sugli infiniti stili produttivi così diversi e così unici che alimentano il mondo del vino nazionale, ciascuno di essi carico di straordinaria capacità comunicativa ed emozionale.
Sono 2014 le aziende recensite nell’edizione cartacea di Vitae 2021. 694 vini hanno ricevuto le quattro Viti, il massimo punteggio. 169 quelli premiati per avere espresso un esemplare rapporto tra valore produttivo e prezzo di vendita, mentre 114 vini possono fregiarsi della freccia di Cupido, il simbolo che identifica gli assaggi capaci di emozionare fin dal primo sorso. La fotografia del sistema vinicolo nazionale che Vitae 2021 scatta è di ottima salute: i vini premiati con il massimo riconoscimento crescono rispetto all’anno scorso, quando i vini premiati con le quattro viti risultarono di poco superiori alle 600 unità.
Non è la prima occasione in cui verifichiamo le capacità di AIS di innovare per adeguarsi al periodo Covid 19 e di impostare nuovi format che sono risultati graditi al pubblico degli appassionati, dei produttori e dei professionisti del settore. Poche settimane fa abbiamo descritto ai nostri lettori il successo ottenuto dal nuovo format dell’evento di presentazione delle nuove annate di Barolo e Barbaresco, Ba&Ba Revolution, reinventato da AIS Piemonte per adeguarsi al contesto pandemico, accolto con estremo favore da tutti.
Ancora una volta la guida Vitae AIS certifica l’eccellenza del posizionamento del Piemonte vinicolo: i produttori subalpini si guadagnano anche per il 2021 il primato qualitativo nazionale con oltre 150 etichette premiate con le quattro viti AIS, proseguendo nel simpatico testa a testa con l’altro gigante vinicolo nazionale, la Toscana, che porta a casa oltre 130 vini premiati con le quattro viti. Il primato è ancora più confortante perché l’analisi delle attestazioni di merito assegnate nel 2021 testimonia l’impetuosa crescita delle altre regioni nazionali, che anno dopo anno presentano prodotti in smagliante crescita qualitativa.
All’interno della nostra regione, la parte del leone la fa il territorio Unesco, che porta al massimo livello qualitativo oltre l’ottanta per cento dei vini premiati, pur con il sensibile incremento, rispetto al 2020, delle etichette prodotte al di fuori del territorio di Langhe, Roero e Monferrato che ricevono le quattro viti.
Anche quest’anno è stato conferito a ventidue etichette, una per ogni delegazione territoriale in cui si divide l’Associazione, il Tastevin AIS, il prestigioso premio che l’Associazione Italiana Sommelier conferisce a chi ha contribuito a imprimere una svolta produttiva al territorio di origine, a chi rappresenta un modello di riferimento di indiscusso valore nella rispettiva zona e a chi ha riportato sotto i riflettori vitigni dimenticati.
Il premio Tastevin 2021 per il Piemonte è stato assegnato al vino Barbaresco Rabajà Riserva 2015 della cantina cooperativa Produttori del Barbaresco, in rappresentanza dell’intera produzione dell’Azienda.
Oltre a premiare l’indiscusso primato nazionale qualitativo del vitigno nebbiolo, a mio parere il premio assegnato ad una realtà associativa delle Langhe premia anche una delle migliori caratteristiche che fanno grande da sempre il vino piemontese: la capacità di far percorrere al territorio e ai produttori un cammino unitario, coeso, dove la convenienza e la necessità di affrontare insieme il mercato avviene tramite la costante ricerca della migliore qualità.
Paolo Manna