A Roccalumera, terra di Salvatore Quasimodo, prestigioso evento enoletterario
L’Associazione Italiana Sommelier, sezione di Taormina e il Comune di Roccalumera hanno inteso iniziare l’anno nuovo all’insegna della cultura e del buon bere. Non si è infatti ancora spenta l’eco della riuscitissima degustazione, che si è tenuta nel tardo pomeriggio di domenica 8 gennaio presso la suggestiva location dell’Antica Filanda sita sulla centralissima Via Nazionale, denominata “Racconti di… Vino in Versi per Salvatore Quasimodo”, momento clou di un vero e proprio convegno eno-letterario con annessa masterclass.
Alla presenza di un corposo pubblico, fra cui il gotha regionale della stampa specializzata del settore, autorevoli relatori hanno introdotto l’evento supportando il conduttore della degustazione ovvero Gioele Micali, sommelier professionista e responsabile della sezione AIS di Taormina. In rappresentanza dell’amministrazione comunale hanno preso la parola l’assessore alla cultura Natia Lucia Basile, vera anima organizzatrice dell’evento, e il presidente del Consiglio Antonio Garufi mentre in rappresentanza dell’Assemblea Regionale Siciliana è intervenuto l’on. Giuseppe Lombardo, roccalumerese anch’egli.
Tutti loro hanno fatto risaltare la ferma volontà che hanno avuto nell’organizzare un similare evento nella terra di Quasimodo e di come questo è da considerare solo il primo di una serie di appuntamenti ove si possono valorizzare le forze locali all’insegna della cultura. Il presidente del Parco Letterario Salvatore Quasimodo, Carlo Mastroeni, recentemente tornato dalla Polonia per motivi inerenti il Parco medesimo, ha rimarcato come ancora poco si sa nel territorio nazionale circa le origini roccalumeresi di Quasimodo, la cui famiglia almeno da ben quattro generazioni ha vissuto nella cittadina ionica, mentre l’errata opinione diffusa lo etichetta come modicano per la sola coincidenza di esservi nato.
Prezioso il contributo offerto dalla prof. Raffaella Villari, docente di letteratura italiana, latina e greca all’I.I.S. Caminiti-Trimarchi di Santa Teresa di Riva, che, dopo aver disquisito sull’antico concetto di simposio, ha letto dal greco alcuni frammenti lirici tradotti a suo tempo dal Quasimodo come ad esempio il fr. 346 da Alceo, il quale conscio della caducità dell’esistenza umana invitava a bere adesso senza rimandare: bere il buon vino come metafora della vita.
Gli organizzatori hanno altresì predisposto un collegamento video con Alessandro Quasimodo, figlio del grande poeta e traduttore, che ha rivolto un saluto alla platea e ringraziato per l’omaggio, che non ha potuto causa problemi di salute raggiungere fisicamente Roccalumera ma dove spera di poter tornate nella prossima estate. Quanto ai vini portati in degustazione, tutti siciliani, ciascuno aveva un rimando con Quasimodo o con la poesia: nell’ordine sono stati serviti “Poesia” Etna Rosato delle Cantine Valenti; “Curva Minore” Cerasuolo di Vittoria Azienda Pianogrillo; il Pinot Noir delle Cantine Patria; “Don Tindaro” Mamertino, Azienda Gaglio Vignaioli; “Ed è subito sera” Hommage a Salvatore Quasimodo, Faro delle Cantine Bonfiglio; Malvasia delle Lipari “Punta Aria”, Azienda A Pinnata, ed infine Ayn, grappa di Nero d’Avola, della Cantina Armosa. Presenti in sala i rappresentanti delle cantine Bonfiglio, Pianogrillo, Valenti e Patria.
Il servizio, impeccabile, è stato coordinato da Giovanni Tringali e Dana Danutza ed ha visto all’opera i sommelier Onofrio Santoro, Natale Triolo e Andreia Rogoz. Supervisione generale della serata affidata al consigliere regionale AIS, nonché responsabile eventi della sezione di Taormina, Gianluca La Limina.
Alcune esecuzioni al pianoforte del Maestro Maria Micali hanno cadenzato ed inframezzato i momenti salienti del convegno: la giovane pianista messinese ha deliziato gli astanti con musiche di Astor Piazzolla, Fryderik Chopin ed Ennio Morricone.
Orazio Leotta