La prima sommelier donna
La prima sommelier donna è stata la milanese Maria Luisa Ronchi. Quinta generazione di una famiglia di origini piemontesi, il nonno Virginio aveva aperto una osteria e una bottiglieria a Milano, poi portata avanti dal padre, Edoardo. Nel 2007 un’altra donna conquisterà il podio, Nicoletta Gargiulo, per anni Presidentessa dell’Associazione Italiana Sommelier Campania e oggi Consigliera Nazionale AIS.
Dopo avere interrotto gli studi di scenografia per dedicarsi completamente al vino, Maria Luisa frequenterà la scuola di enologia applicata in Borgogna e diventerà la prima sommelier donna d’Italia.
Nel 1971 viene insignita del titolo di Chevalier du Tastevin, in Borgogna; nel 1972 diventa maestra assaggiatrice a Bordeaux. I suoi primi articoli vengono pubblicati su riviste italiane di settore, come Gambero Rosso, Vini e Liquori, Gourmet Club, Nuova Cucina e Cucina Italiana, ma anche internazionali, come Wine Spectator.
Dal 1980 iniziano a fornire consulenze per la redazione delle carte dei vini del gruppo Toulà, che fu la prima grande catena di alta ristorazione made in Italy, con locali in tutto il mondo. Una collaborazione che durerà quasi un ventennio.
Nel 1985 apre a Milano l’Enoteca Ronchi, uno spazio di 300 metri quadri, che nel 2000 ospiterà quattro grandi produttori di Chateaux bordolesi organizzando una verticale di cinque prestigiose annate.
Nel 1989 crea per la stilista Krizia la carta dei vini del suo resort a Barbuda.
Nel 1995 viene nominata ambasciatrice del vino australiano in Italia.
Personalità grintosa ed entusiasta, Maria Luisa, insieme a Elisabetta Tognana, Anna Gregorutti e Gigliola Bozzi Gaviglio è stata tra le firmatarie dell’atto costitutivo dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino, il settore cui ha dedicato la vita e le proprie conoscenze, prima di lasciarci nel 2022.