GNCVO 2024

La quattordicesima edizione della Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio ha avuto luogo a Roma, sabato 18 maggio 2024. La prestigiosa Sala della Crociera, all’interno del Palazzo del Collegio Romano di proprietà del Ministero della Cultura, ha fatto da cornice a un evento promosso dall’Associazione Italiana Sommelier (AIS), con il patrocinio dei Ministeri della Cultura, dell’Agricoltura e dell’Istruzione. Il tema dell’incontro, “Cultura mediterranea: olio e vino in cucina, paradigma del confronto di civiltà”, ha offerto lo spunto per una riflessione profonda sul valore di questi due pilastri della nostra identità.

Le voci del convegno: un dialogo tra cultura, territorio e futuro
Il dibattito, presieduto dal presidente nazionale AIS Sandro Camilli e moderato con maestria dal giornalista Valerio Ceva Grimaldi, ha messo a confronto le visioni di esperti, produttori e rappresentanti istituzionali, delineando un quadro chiaro delle sfide e delle opportunità per il mondo del vino e dell’olio.
Edith Gabrielli: la cultura che unisce storia e innovazione
Ad aprire l’evento è stata Edith Gabrielli, direttrice del VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia, che ha raccontato la missione della sua istituzione. Ha spiegato come il VIVE abbia il compito di narrare la nazione tenendo unite due parole fondamentali: storia e innovazione. Si tratta di conservare il passato per poterlo tramandare al futuro, unendo la cultura di ieri per guardare al domani. La direttrice ha anche sottolineato come questo successo si basi su una cultura d’impresa capace di parlare latino e greco ma anche di utilizzare la managerialità moderna. Con grande positività, ha sfatato il luogo comune di una cultura distante dai giovani, rivelando che l’ultima indagine sui visitatori dimostra come il VIVE abbia il proprio zoccolo duro proprio nei ragazzi tra i 18 e i 25 anni.

Sandro Camilli: il valore legislativo e professionale del settore
Il presidente nazionale AIS, Sandro Camilli, ha sottolineato l’importanza di iniziative come la Giornata Nazionale, definendo la diffusione della cultura del vino e dell’olio nelle scuole come un’attività lodevole. Ha ricordato un punto cruciale, citando l’articolo 1 del Testo Unico della Vite e del Vino, il quale definisce il vino, la vite e i territori viticoli come un patrimonio culturale nazionale da tutelare e valorizzare. Camilli ha poi ribadito il ruolo di AIS come punto di riferimento per la formazione, toccando il tema delle prospettive occupazionali. Ha infatti esortato a superare la visione che considera le figure professionali come il sommelier un costo, e non una risorsa strategica. Al contrario, ha affermato, il sommelier è un professionista che permette di vendere, assicurando introiti e valore al proprio datore di lavoro.

Donatella Bianchi: il Mediterraneo tra sostenibilità e racconto
Donatella Bianchi, giornalista e divulgatrice, ha posto al centro del suo intervento la dieta mediterranea, definendola un modello che è sinonimo di paesaggio, sviluppo socioeconomico e stile di vita sano. Ha offerto una prospettiva affascinante sull’archeologia, spiegando come sott’acqua si trovi la storia congelata. Attraverso lo studio dei relitti e delle anfore è infatti possibile capire dove venivano fabbricate, dove viaggiava il vino e dove lo si vendeva. Guardando al presente, Bianchi ha lanciato un monito sul cambiamento climatico, che rischia di stravolgere il nostro paese unico. Per questo, il tema della sostenibilità sarà sempre più importante e servono sforzi istituzionali per invogliare i giovani a coltivare e custodire il profondo legame tra uomo e paesaggio.

Roberta Garibaldi: il turismo enogastronomico come motore del viaggio
Roberta Garibaldi, docente di Tourism Management, ha portato dati chiari che posizionano il turismo enogastronomico come il perno del viaggio contemporaneo. Citando la European Travel Commission, ha spiegato che immergersi nella natura e vivere esperienze culinarie sono le richieste principali dei turisti. Questi ultimi non si accontentano più di assaggiare i prodotti tipici, ma desiderano vivere esperienze a 360 gradi, conoscendo la storia, la tradizione e il territorio di produzione. Per l’Italia, questo rappresenta un’opportunità straordinaria di sviluppo che, secondo la professoressa, deve essere sostenuta da investimenti mirati a creare un’offerta turistica di qualità e a formare personale qualificato.

Donatella Cinelli Colombini: l’autenticità del paesaggio e del cibo locale
L’intervento di Donatella Cinelli Colombini ha messo a fuoco la ricetta per un turismo del vino di successo. Ha affermato con decisione che il vino da solo non basta a creare flussi turistici, ma serve un paniere di attrattività in cui il paesaggio è l’elemento forte. Questo paesaggio, ha spiegato, è un ambiente modellato dal lavoro millenario dell’uomo. A esso si aggiungono i vini di qualità e una gastronomia tipica che rappresenta l’eccellenza in tavola. Con grande rispetto per i ristoranti stellati, ha precisato che ciò che il turista cerca è il cibo di quel posto specifico, un’autenticità che va valorizzata in ogni paese. Il turista di oggi, infatti, è un esploratore alla ricerca di esperienze vere, e in questo i sommelier e i produttori sono interpreti insostituibili.

Luigi Caricato: olio e vino, marcatori culturali in un mondo che cambia
Luigi Caricato, oleologo e giornalista, ha definito olio e vino come marcatori culturali del Mediterraneo, elementi identitari che hanno accomunato popoli e civiltà differenti. Ha raccontato le misteriose origini della loro domesticazione, sottolineando il ruolo fondamentale delle donne nel trasformare l’olivastro, un cespuglio spinoso, nel magnifico olivo che conosciamo. Nonostante il Mediterraneo domini la coltivazione dell’olivo con il 95% della produzione internazionale, Caricato ha evidenziato un paradosso attuale. Mentre si assiste a una sorprendente espansione dell’olivicoltura in paesi lontani da questa tradizione, come Inghilterra, Pakistan e Cina, si registra una preoccupante forma di arretramento proprio nel Sud Europa, e in particolare in Italia.

La prospettiva delle istituzioni: un impegno comune
I rappresentanti dei ministeri hanno confermato l’impegno del governo nel valorizzare questo patrimonio nazionale. Mariassunta Peci, del Ministero della Cultura, ha affermato che il vino è bellezza, cultura e storia, un patrimonio che può essere valorizzato anche economicamente. Le ha fatto eco Elena Gaudio del Ministero dell’Istruzione e del Merito, che ha parlato dell’importanza della formazione agraria e alberghiera, spiegando che dove c’è cultura del vino e dell’olio c’è la possibilità di sottrarre terreno alla cementificazione. Infine, Oreste Gerini del Ministero dell’Agricoltura ha ribadito come il vino sia un prodotto fondamentale per la storia, la cultura e la bilancia commerciale italiana.
Un investimento sul futuro: le borse di studio AIS per le scuole
La giornata si è conclusa con un segnale concreto di fiducia verso le nuove generazioni. Sono state infatti premiate cinque classi di Istituti Secondari Superiori con una borsa di studio del valore di 2.500 euro ciascuna, interamente finanziata da AIS.
Giuseppe Baldassarre, responsabile del comitato tecnico-scientifico di AIS, ha spiegato che il progetto ha l’obiettivo di premiare e incentivare i giovani talenti che si interessano al mondo del vino e dell’olio.

Camillo Privitera, responsabile dell’area Eventi e Sociale, ha aggiunto che questa premiazione rappresenta un momento importante per creare una nuova generazione di professionisti consapevoli. Gli istituti vincitori sono stati l’Ipssar Polo G. Celli di Piobbico (PU), il Carlo Barletti di Ovada (AL), il Giorgio Vasari di Figline Valdarno (FI), l’Istituto Professionale Alberghiero Costa Smeralda di Arzachena (SS) e l’Istituto di Istruzione Superiore di Ceccano (FR).
