Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio

La Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio nasce su iniziativa di Associazione Italiana Sommelier, coerentemente con la mission che connota l’Associazione fin dal 1965: la valorizzazione e la divulgazione della cultura enogastronomica italiana.
La Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio nasce su iniziativa di Associazione Italiana Sommelier (AIS), coerentemente con la mission che connota l’associazione fin dal 1965, per promuovere la cultura enogastronomica italiana. Gli spazi interni della formazione, fiore all’occhiello di AIS da quasi sessant’anni, si allargano fuori dalle mura abituali, grazie alla Giornata Nazionale, al pubblico degli appassionati e dei giovani studenti, per diffondere e valorizzare la storia e la tradizione del vino e dell’olio italiano. Solo questa conoscenza consente di comprendere le origini e gli sviluppi di un sistema produttivo di antichissime origini, tipico dell’area mediterranea, espressione più tipica del patrimonio economico e dell’ingegno nazionale.
Grazie alla collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), il Ministero della Cultura (MIC) e il Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF), e in virtù del protocollo di intesa condiviso, la Giornata Nazionale si è affermata come un appuntamento di rilievo. Nelle sue prime dodici edizioni, l’evento ha toccato oltre 160 sedi straordinarie lungo tutta la penisola, valorizzando siti archeologici e luoghi di alto valore storico e artistico.
A partire dalla 13ª edizione, si è scelto di concentrare l’evento principale in un’unica sede istituzionale di prestigio, messa a disposizione a rotazione dai Ministeri partner. Questo nuovo corso ha visto la Giornata ospitata prima nella Sala Cavour del MASAF (2023, 13ª ed.), poi nella Sala della Crociera del MIC (2024, 14ª ed.) e quest’anno, per la sua 15ª edizione, approda alla Sala Aldo Moro del MIM (2025).
L’obiettivo della Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio
Il MIM (Ministero dell’Istruzione e del Merito), il MIC (Ministero della Cultura), il MASAF (Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste) e l’AIS, sulla base dell’impegno congiunto rinnovato nell’aprile 2022, operano per “promuovere e sostenere, presso le scuole del primo e secondo ciclo, un processo di conoscenza della storia economica dei territori e delle tradizioni culturali legate alla produzione enologica e olearia, nonché del patrimonio culturale, materiale e immateriale, da esse rappresentato, anche attraverso percorsi museali e storico-documentari specifici in luoghi della cultura allo scopo individuati (Art 1)”.
Nel rispetto di tali impegni, AIS si propone di rafforzare l’azione nei confronti degli studenti, promuovendo un coinvolgimento che li veda protagonisti attivi. A tal proposito, l’Associazione conferma anche per l’edizione 2025 della Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio il sostegno attraverso lo strumento della borsa di studio, interamente e liberamente finanziata.
Il progetto pluriennale della Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio
A partire dall’edizione 2023, AIS ha avviato una riorganizzazione del progetto della Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio, rafforzando il coinvolgimento dei giovani del mondo della scuola e introducendo un filo conduttore tematico tra le edizioni. Questo approccio pluriennale permette di approfondire gradualmente argomenti complessi, dando continuità e coerenza al percorso formativo e culturale proposto.
Il percorso tematico è iniziato nel 2023 esplorando il concetto ampio di Paesaggio rurale e culturale, fondamentale per comprendere le radici della produzione enologica e olearia.
Nel 2024, l’attenzione si è concentrata sul Mediterraneo, inteso come bacino di civiltà, scambi culturali e paradigma della dieta e della cucina italiana.
Per il 2025 (15ª edizione), la riflessione prosegue e si focalizza su un ambito specifico e innovativo: Vigne urbane, giovani e rigenerazione urbana. Questo tema permette di analizzare come la cultura del vino e il rapporto con la terra possano diventare strumenti concreti di rigenerazione sociale, culturale ed ecologica all’interno delle città, connettendo eredità storica, ambiente urbano e prospettive future, con un occhio di riguardo al ruolo dei giovani.
Vigne urbane, giovani e rigenerazione delle città
Quest’anno, la Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio si focalizza su un tema di grande attualità e potenziale: il legame tra vigne urbane, giovani e la rigenerazione delle nostre città. Le vigne urbane, un tempo elemento caratteristico del paesaggio italiano, rappresentano oggi un’opportunità straordinaria per ripensare il rapporto tra città e territorio, tra natura e comunità.
L’Italia, secondo paese europeo per estensione di queste particolari vigne, custodisce tesori come la Vigna di San Martino a Napoli, affacciata sul mare, o la Vigna di Leonardo da Vinci nel cuore di Milano. Queste realtà, e molte altre sparse per la penisola, offrono una nuova chiave di lettura per la rigenerazione dell’ecosistema urbano e per la costruzione di una nuova dimensione sociale e culturale. Inserite nel cuore pulsante delle città, le vigne non sono semplici luoghi di produzione agricola, ma spazi la cui valorizzazione può restituire vitalità ai contesti urbani, generando un impatto ecologico positivo. Abbattendo il confine culturale tra campagna e città, le vigne integrano il paesaggio nell’esperienza urbana, trasformandosi in luoghi di incontro, scambio e arricchimento. Possono diventare catalizzatori di attività collettive, poli di attrazione turistica e, in città a forte vocazione culturale come Roma, percorsi di autentica valorizzazione socioculturale, dove la comunità si riappropria di un’eredità storica a lungo dimenticata.
Consapevole dell’importanza e dell’attualità di queste prospettive, e in linea con gli obiettivi condivisi nel protocollo d’intesa, AIS si impegna nella divulgazione e sensibilizzazione riguardo al potenziale delle vigne urbane, esplorando il loro valore culturale, sociale ed ecologico e il fondamentale coinvolgimento delle nuove generazioni
Gli ospiti dell’edizione 2025
Mauro Agnoletti
Mauro Agnoletti è professore all’Università di Firenze e voce autorevole a livello globale nello studio e nella tutela dei paesaggi rurali e del patrimonio agricolo. Titolare della prestigiosa Cattedra UNESCO “Paesaggi del Patrimonio Agricolo”, il Professor Agnoletti è un interprete magistrale della trama storica, ecologica e culturale intessuta nei nostri territori.
Con una visione pionieristica, Agnoletti ci insegna a leggere i paesaggi del vino e dell’olio non come semplici scenari, ma come patrimonio vivente: sistemi complessi, frutto di secoli di interazione tra uomo e natura, custodi di biodiversità, saperi tradizionali e identità profonde. La sua ricerca non si limita all’analisi storica; si traduce in azioni concrete per un futuro sostenibile, dimostrando come la salvaguardia di questi paesaggi sia cruciale per affrontare le sfide climatiche, garantire la sicurezza alimentare e valorizzare un’agricoltura di qualità legata al territorio.
La sua esperienza è vasta e incisiva: è Presidente dell’associazione nazionale Paesaggi Rurali di Interesse Storico e ha coordinato l’istituzione del relativo Registro Nazionale presso il MASAF; è stato Presidente del Comitato Scientifico del programma mondiale FAO GIAHS (Patrimonio Agricolo Mondiale); ha guidato con successo la candidatura UNESCO delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene e redatto il piano di gestione del sito UNESCO delle Cinque Terre. Ha contribuito a definire leggi fondamentali, incluso il Testo Unico sul Vino, e la sua competenza è riconosciuta da organizzazioni internazionali, ricoprendo attualmente anche il ruolo di Vice Presidente della International Association of Landscape Ecology (IALE). Il suo lavoro, premiato a livello internazionale (incluso il recente Distinguished Service Award dell’IUFRO, la massima organizzazione mondiale della ricerca forestale), ci offre strumenti essenziali per comprendere, amare e gestire responsabilmente i paesaggi che danno vita alla nostra cultura enogastronomica.
Alla Giornata Nazionale, mettendo a frutto la sua profonda conoscenza dei paesaggi storici e la sua esperienza internazionale, il Professor Agnoletti ci guiderà attraverso un caso studio emblematico con il suo intervento “I vigneti in città: il caso di Firenze”, ricostruendo l’evoluzione del paesaggio viticolo urbano dall’Ottocento a oggi. Un’analisi specifica che illuminerà le sfide e le opportunità della viticoltura nel contesto fiorentino, applicando la lente del patrimonio agricolo e culturale.
Ernesto Di Renzo
Ernesto Di Renzo è una delle voci più autorevoli nel campo dell’antropologia alimentare in Italia. Professore all’Università di Roma Tor Vergata, dove insegna Antropologia del gusto e Antropologia dei patrimoni culturali e gastronomici, dedica la sua ricerca e il suo insegnamento a svelare i profondi legami tra cibo, cultura, identità e territorio.
Con uno sguardo acuto da antropologo, esplora i valori simbolici e identitari che si producono attorno al cibo, la patrimonializzazione dei beni culturali immateriali e le trasformazioni delle abitudini alimentari contemporanee. Non è solo un accademico di spicco – membro del collegio di dottorato in Beni Culturali e Territorio a Tor Vergata e coordinatore per oltre un decennio del Master in Cultura alimentare – ma anche un brillante divulgatore. La sua capacità di tradurre complesse dinamiche culturali lo ha reso un ospite frequente su reti radiofoniche e televisive nazionali e un relatore richiesto in Italia e all’estero.
Autore prolifico con molteplici pubblicazioni scientifiche, il suo lavoro di ricerca e divulgazione è stato insignito di numerosi riconoscimenti, tra cui il premio come miglior divulgatore della cultura alimentare dall’Associazione della Stampa Estera (2018), il premio internazionale DOC ITALY (2019), il prestigioso Premio internazionale Carlo D’Angiò (2022) quale divulgatore del gusto e delle tradizioni enogastronomiche, e il Gourmand World Cookbook Award (conferito in Svezia nel 2022) per il suo saggio ‘A proposito del gusto’.
Per la Giornata Nazionale, il Professor Di Renzo interverrà sul tema “Vinificare in città. Un progetto retro-innovativo per il ripensamento funzionale e culturale degli spazi urbani”. Attraverso il suo sguardo antropologico, esplorerà come la riscoperta di pratiche antiche in contesti nuovi – un approccio “retro-innovativo” – possa offrire chiavi di lettura inedite per comprendere il valore simbolico, identitario e sociale del cibo e del vino, anche nel cuore delle nostre metropoli, ripensando così gli spazi urbani.
Nicola Martinelli
Nicola Martinelli è Professore Ordinario di Urbanistica al Politecnico di Bari è stato presidente di Urban@it – Centro nazionale di studi per le politiche urbane sino al 2024. E’membro del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Paesaggistici presso il Ministero della Cultura.
In un’epoca in cui il dialogo tra città e campagna è cruciale, il professor Martinelli porta una prospettiva fondamentale su come la pianificazione territoriale e le strategie di sviluppo urbano possano interagire con i paesaggi produttivi, inclusi quelli storici e vitali del vino e dell’olio.
Con una profonda competenza che spazia dalla pianificazione paesaggistica allo sviluppo urbano sostenibile e alla rigenerazione urbana, ha dedicato la sua ricerca, tra l’altro, all’analisi delle complesse dinamiche tra aree metropolitane e territori rurali. Il suo lavoro, come evidenziato in studi significativi sulla “dicotomia tra città e campagna” e sull’integrazione dell’agricoltura urbana e peri-urbana, esplora come valorizzare gli “assetti agro-naturali” all’interno di una governance condivisa del territorio.
La sua leadership in Urban@it e il suo passato come membro del Direttivo della Società Italiana degli Urbanisti (SIU) testimoniano un impegno costante nel tradurre la ricerca accademica in politiche attive, con un’attenzione particolare alle sfide della sostenibilità e della resilienza delle città italiane. La sua profonda conoscenza degli insediamenti e dei paesaggi pugliesi arricchisce ulteriormente la sua visione, radicandola nelle specificità di un territorio ad alta vocazione agricola e culturale.
Nicola Purrello
Nicola Purrello è una figura chiave nel mondo delle vigne urbane, e rappresenta un ponte tra mondi apparentemente distanti: la strategia manageriale internazionale e il profondo legame con la terra e la tradizione vitivinicola.
Dopo una carriera di successo nella consulenza internazionale, è tornato alle sue radici siciliane per far rinascere la storica cantina di famiglia alle porte di Catania. Nasce così Etna Urban Winery, non solo la prima cantina urbana su scala commerciale del Sud Italia, ma un vero simbolo di resilienza e recupero del patrimonio storico-familiare contro l’espansione urbana.
È l’attuale Presidente dell’Urban Vineyards Association (UVA), l’associazione internazionale nata a Torino nel 2019 per tutelare e valorizzare il patrimonio rurale, storico e paesaggistico unico delle vigne urbane. UVA promuove queste realtà – oggi 27 vigne in 10 paesi dal Nord America all’Australia – come frammenti di verde e tradizione che ridefiniscono gli orizzonti culturali e naturali delle città, custodi di straordinaria biodiversità (spesso varietà antiche e rare) e modelli di sostenibilità e integrazione sociale.
Nel suo intervento per la Giornata Nazionale, intitolato “Vigne Urbane: un fenomeno mondiale”, ci accompagnerà in un viaggio sorprendente. Attraverso i dati del World Urban Vineyards Atlas – uno dei progetti di punta di UVA che censisce oltre 150 realtà globali – scopriremo come la “folle” idea di coltivare la vite in città unisca pionieri dall’Italia all’Uzbekistan, dal Giappone all’Argentina. Un mosaico eterogeneo di storie, dalle vigne commerciali a quelle private e nascoste, che porta un messaggio universale di bellezza, sostenibilità e resilienza, radicato nel simbolo stesso della vite, pianta di cultura, storia e speranza.
La sua testimonianza offre una prospettiva unica su come la viticoltura possa integrarsi nel tessuto urbano, diventando custode della memoria, motore di turismo sostenibile e strumento innovativo di riqualificazione.
Come si svolge la Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio 2025
La Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio 2025, giunta alla sua 15ª edizione, si svolgerà in un unico appuntamento il 23 maggio 2025, con inizio alle ore 10.30, nella prestigiosa Sala Aldo Moro presso la sede del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) a Roma.
L’evento si articolerà in un convegno/seminario incentrato sul tema dell’anno (“Vigne urbane, giovani e rigenerazione urbana”), con 4 autorevoli interventi correlati anche alla mission dei Ministeri partner (MIM, MIC, MASAF). Durante l’incontro, AIS illustrerà le linee guida e i dettagli per partecipare alla nuova edizione della borsa di studio, un’iniziativa ormai consolidata e destinata agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado; il relativo bando verrà poi diffuso tramite i canali ufficiali. I contenuti del seminario potranno essere resi disponibili come materiali audio/video a supporto dei docenti per le attività didattiche. La giornata sarà scandita anche da due momenti significativi che rafforzano il legame tra le edizioni e il coinvolgimento delle scuole:
La cerimonia di premiazione: al termine del convegno, verranno consegnate le 5 borse di studio alle classi vincitrici del concorso legato al tema dell’edizione 2024.
L’annuncio del nuovo tema per gli studenti: verrà presentato ufficialmente l’argomento della prossima borsa di studio, su cui le classi lavoreranno nell’anno scolastico 2025/2026. Il tema designato per il lavoro degli studenti sarà “Vigne urbane e rigenerazione urbana”, permettendo loro di approfondire i concetti discussi durante l’edizione 2025 della Giornata Nazionale.
La borsa di studio per le scuole
Il progetto ha l’obiettivo di premiare e incentivare i giovani talenti che si interessano al mondo del vino e dell’olio. Ogni anno, gli studenti degli Istituti Secondari Superiori partecipanti sono chiamati a realizzare un progetto che evidenzi gli elementi originali di una pietanza, di un prodotto gastronomico tradizionale italiano o di una pratica di lavorazione, riconducendoli al concetto di “confronto e intreccio culturale nell’area mediterranea.