Mezzo secolo di storia per l’Associazione Italiana Sommelier
I personaggi che hanno fatto la storia dell’AIS si ritrovano al Westin Palace a cinquant’anni dalla fondazione.
Era il 7 luglio del 1965, quando nei saloni dell’Hotel milanese Westin Palace fu presentata alla stampa l’Associazione Italiana Sommelier, dopo che era stato stilato e depositato lo Statuto Sociale e consegnate le prime 20 tessere associative.
A mezzo secolo di distanza, quel drappello di entusiasti fondatori si è trasformato in un vero esercito composto da ben 35.000 soci attivi, diventando la più grande associazione mondiale della sommellerie.
Antonello Maietta, riconfermato Presidente Nazionale, ha voluto circondarsi proprio delle stesse persone che erano presenti allora, come Jean Valenti, tessera AIS numero 1, Eddy Furlan, Giuseppe Vaccarini, proseguendo con tutti gli ospiti che hanno segnato il passato, la crescita, fino all’attuale divenire dell’associazione.
In realtà l’idea di un’associazione capace di accogliere i professionisti del vino prende forma tra i tavoli del Savini, prestigioso locale meneghino frequentato da Gianfranco Botti, industriale con la passione per l’enogastronomia, amico di Jean Valenti, apprezzato sommelier di origine francese che, dopo le esperienze svizzere e francesi, operava proprio nel ristorante di Angelo Pozzi in Galleria.
Il rapporto con il vino, all’epoca, anche nei locali di maggior prestigio, era ancora circoscritto alla discriminante “bianchi o rossi”, serviti sfusi e provenienti, almeno a Milano, in prevalenza dalle vigne dell’Oltrepò Pavese. Le grandi etichette, specialmente piemontesi e venete erano poco considerate dai camerieri, preoccupati più che di elargir consigli, di contenere il conto, attenti ad un’eventuale mancia. Abbinamenti e caratteristiche erano lande ancora inesplorate per la quasi totalità dei ristoratori italiani. Milano, priva di una produzione locale, diventò ben presto il crocevia del mercato del vino di qualità, contagiando progressivamente l’intera Penisola. Un processo nel quale l’Associazione Italiana Sommelier ha avuto un ruolo determinante.
Ogni anno partecipano ai corsi oltre 7.000 iscritti e oltre la metà di loro raggiunge il diploma di Sommelier, con numeri in crescita continua. ” Una festa che proseguirà fino alla fine dell’anno“, promette Maietta. A metà novembre è infatti fissato il Congresso Nazionale. Dopo Firenze e Torino, sarà la volta di Milano, per celebrare il passato, guardando al futuro.