Vino, cultura e territorio, i temi del 50° Congresso AIS di Trento
Oltre mezzo secolo di impegno dell’Associazione Italiana Sommelier per la divulgazione del vino, anche quale strumento lirico del proprio territorio di appartenenza, declinato felicemente nella terra del Trentodoc.
Le montagne trentine rappresentano uno degli infiniti scenari a corredo della produzione vitivinicola italiana; in particolare, esaltano l’impegno e la caparbietà degli uomini che da questi territori scoscesi traggono vini universalmente apprezzati per qualità e carattere. Un motivo per celebrare a Trento il cinquantesimo Congresso dell’Associazione Italiana Sommelier, e per sottolineare il recente accordo con l’Istituto Trento Doc, che darà il nome al Premio per il Miglior Sommelier d’Italia quest’anno e nelle prossime due edizioni.
Sabato 19, dopo i momenti istituzionali di rito, alle ore 11 si terrà un interessante convegno sullo stato della viticoltura biodinamica, attraverso le esperienze di alcuni produttori italiani ed esteri. Subito esauriti i posti alle numerose degustazioni di altissimo livello programmate, dedicate a vini di grande blasone e rara disponibilità.
Nella stessa giornata Il MUSE ospiterà – solo per operatori- il wine tasting con 43 case spumantistiche aderenti all’Istituto, nell’ambito della manifestazione “Bollicine sulla Città 2016”, dal calendario ricco di eventi tra il 17 novembre e l’11 dicembre.
Nell’ambito del Congresso invece, una panoramica sulla produzione del Trentino e dell’Alto Adige si terrà al Grand Hotel Trento domenica 20, dalle 15 alle 20.
“È per noi un onore – dichiara il Presidente dell’AIS Antonello Maietta – collaborare con un organismo che da oltre trent’anni ha fatto della tutela del territorio e della valorizzazione della qualità il suo vessillo.”
“Siamo entusiasti di affiancare la prestigiosa Associazione Italiana Sommelier, e in particolare di incoronare e premiare i prossimi campioni italiani – afferma Enrico Zanoni, Presidente dell’Istituto. – È un passo fondamentale per affermare il valore di Trentodoc, le nostre bollicine di montagna, oggi prodotte da ben 45 case spumantistiche trentine”.