Vini in fondo al mare
L’Associazione Italiana Sommelier, a Vinitaly 2019, presenta per la prima volta una degustazione comparata di vini affinati sott’acqua.
In sala Tulipano, lunedì 8 aprile alle ore 15:00, una degustazione senza precedenti: bottiglie riemerse dalle profondità dei fondali marini, dove hanno sostato per mesi, permetteranno di andare alla scoperta del processo evolutivo dei vini e delle caratteristiche che li contraddistinguono.
Saranno i produttori stessi, nel corso dell’evento, a raccontare la propria filosofia e a spiegare in dettaglio le ragioni che li hanno portati a scegliere una metodologia così originale.
Due le etichette provenienti dal Mar Ligure: Abissi Spumante della Cantina Bisson, un blend di bianchetta genovese, vermentino e cimixià, e Cloe Marie Kottakis Champagne -52, della cantina Jamin, frutto della collaborazione con la maison francese Drappier.
Dall’Adriatico Tenuta del Paguro, le cui bottiglie di Albana secco Squilla Mantis 2015
e Sangiovese Superiore Paguro 2015 riposano tra le macerie sottomarine di una vecchia piattaforma.
Al largo dell’Area Marina Protetta di Alghero, in Sardegna, la cantina Santa Maria La Palma immerge il suo Akènta, primo Vermentino DOC affinato sott’acqua, a quaranta metri di profondità. Metodo Charmat, prodotto da uve coltivate nei vigneti nell’area del Parco Naturale di Porto Conte, ha fruttato alla cantina un eccellente punteggio di 88/100 su Wine Spectator.
Prodotto dalle cantine Arrighi, infine, Vinum Insulae, nato da un progetto di ricerca scientifica che sfrutta una tecnica impiegata nell’Antica Grecia sull’Isola di Chios.