Sono stati pubblicati i dati relativi alle vendite dello Champagne per l’anno 2013. È il CIVC, cioè il Comité Interprofessione du vin de Champagne a snocciolare i risultati.
Rispetto al 2012 c’è un calo del 1,5%, per cui il numero delle bottiglie spedite è di 304 milioni. Il CIVC giudica soddisfacente questo risultato se contestualizzato nel panorama della criticità economica che ancora serpeggia in molte nazioni, soprattutto quelle europee.
In dettaglio è la Francia che assorbe oltre il 50% delle vendite, con 167 milioni di bottiglie, mentre nel resto d’Europa ne navigano 73 milioni, e verso resto del mondo sono partite 63 milioni di bocce.
Il mercato ha retto soprattutto per l’incremento delle esportazioni nel nuovo mondo, il cui 20% ha battuto quest’anno ogni record, assorbendo anche l’afflosciamento del mercato tradizionale. Il volume d’affari della filiera è invece di 4,3 miliardi di euro.
A margine di questi dati c’è da registrare anche un fatto di un certo significato avvenuto nel 2013: il riconoscimento da parte della Cina dell’indicazione geografica Champagne. Adesso ci sarà protezione del marchio. Questo è considerato un successo da parte dei “marnaioli” perché il falso è un affare complicato e continuativo in molti paesi.
La Cina si sta attestando al 5° posto nelle vendite di Champagne nei paesi al di fuori dell’unione europea ed è ancora in progresso, per cui questo accordo è destinato a segnare un punto di non ritorno nell’inquinamento del brand da parte dei truffaldini del marchio.
AIS Staff Writer